Servizio civile: incontro dei volontari del Lazio

Giovedì 14 gennaio si è concluso il cammino delle volontarie e dei volontari in servizio civile presso la Caritas di Viterbo.

Due giorni prima c’è stato un bellissimo incontro in videoconferenza di (quasi) tutte le Caritas del Lazio, in cui ognuno ha portato un simbolo del proprio percorso (un oggetto, una foto, un video,. ..) e intorno a esso ha raccontato la propria esperienza.

Tutti i simboli sono stati raccolti in un padlet visibile all’indirizzo https://padlet.com/barbaranardone/xl3cyd0cxteayern

In rappresentanza della nostra Caritas hanno parlato Andrea per il Cda e Riccardo per la mensa.

Andrea, che come simbolo ha portato una foto del Cda, ha giudicato quella del servizio civile un’esperienza interessante e formativa, in cui ha imparato diverse cose importanti, come la pazienza, la capacità di ascoltare, la disponibilità. In questo anno dice di aver anche incontrato davvero, per la prima volta, nuovi tipi di persone: i poveri. Tutto questo senza nascondere che a volte i rapporti non sono stati facili, complicati anche dalla situazione Covid, che ha aumentato la povertà, non solo materiale.

Riccardo dice che l’esperienza alla mensa, a causa della pandemia, è andata diversamente da come se l’erano immaginata, ma anche questo è stato utile in quanto ha insegnato ai volontari a adattarsi all’imprevisto. Come simbolo ha portato una scatola di ceci, alimento semplice ma buono che è stato spesso utilizzato nei pasti distribuiti a mensa, dove si è imparato a utilizzare bene il poco che si aveva. “Uno i 5 pani e 2 pesci li mette a disposizione poi ci pensa il Signore a farli fruttare” dice. E questi frutti si sono visti anche nell’aumento dei nuovi volontari, soprattutto giovani, che sono venuti a servire a mensa per rimpiazzare chi se ne è dovuto allontanare per motivi di sicurezza; con loro sono nati bellissimi rapporti di amicizia.

Per Riccardo, anche la quarantena cui si è dovuto sottoporre negli ultimi giorni, ha avuto dei lati positivi in quanto gli ha fatto apprezzare la compagnia di chi gli era stato prima a fianco, in particolare di Giorgia, l’altra volontaria in servizio civile alla mensa.

Purtroppo un anno passa presto, e anche questo, nonostante la sua particolarità è volato! Mario, il referente del servizio civile della nostra Caritas, facendo riferimento al messaggio del papa per la giornata mondiale della pace, ha salutato i presenti dicendo che loro sono stati l’incarnazione della “cultura della cura” e ha augurato loro di continuare a vivere esperienze di servizio nelle altre situazioni che si troveranno avanti, così come il buon samaritano che, dopo essersi occupato del malcapitato sulla via da Gerusalemme a Gerico, prosegue il proprio viaggio.