Testimonianza di Valeria

In questa situazione di emergenza anche la professione psicologica è pronta a fare la sua parte. Il problema oggettivo attuale diventa anche soggettivo, ovvero ognuno di noi ha emozioni, paure e vissuti diversi. La percezione del rischio può variare da persona persona: si può passare dal vero e proprio panico alla sottovalutazione dei possibili rischi. In questo particolare momento stiamo riscontrando delle richieste di aiuto che richiedono un supporto psicologico. Spesso si tratta di situazioni di fragilità preesistente che si acuisce dovendo stare in casa e riducendo i contatti sociali. Stiamo supportando le persone con dei colloqui di sostegno a “distanza” per essere comunque “vicini” nella relazione. Altro sostegno necessario è quello verso operatori e volontari che si trovano in prima linea ad assistere persone bisognose in condizioni nuove, con nuove disposizioni e in un contesto mutevole. Stiamo riscontrando grande disponibilità e solidarietà e per questo ringraziamo tutti. Ci stiamo buttando con cuore, sentimento e idealità come la situazione di emergenza richiede, ma prestando anche attenzione a non dimenticare, nella frenesia, un bagaglio professionale e tecnico….in attesa di riabbracciarci.